Petraeus: "La matematica missilistica" favorisce Israele e Stati Uniti, e l'Iran possiede uranio sufficiente per 9 bombe
Ex generale della CIA rivela al Corriere il piano americano di colpire gli impianti nucleari di Teheran e conferma: "L'ultimatum di Trump ha senso"
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Generale David Petraeus |
Scritto da: Alessandro Fabio
Calgary, Canada – In un'analisi approfondita della crescente crisi tra Israele e Iran, il generale David Petraeus, ex capo del Comando Centrale degli Stati Uniti (CENTCOM) ed ex direttore della Central Intelligence Agency (CIA), ha rivelato i dettagli di un precedente piano statunitense per distruggere il programma nucleare iraniano, affermando che Washington era fiduciosa nella sua capacità di attuarlo prima della firma dell'accordo nucleare sotto Obama.
In un'intervista al Corriere, Petraeus ha affermato che gli Stati Uniti hanno testato questo piano tra il 2008 e il 2010 e hanno determinato il tipo di munizioni necessarie per raggiungere gli obiettivi desiderati presso gli impianti nucleari iraniani. Secondo il generale, questa preparazione americana spiega la "ragionevolezza" dell'ultimatum dell'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump all'Iran, che gli ha offerto "un'ultima opportunità per abbandonare completamente il suo programma nucleare e concedere all'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) pieno accesso alle ispezioni, altrimenti il ​​sito di Fordow sarebbe stato distrutto".
L'"equazione missilistica" è in parità a favore di Tel Aviv e Washington
Alla domanda sulla capacità di Iran e Israele di continuare l'attuale "guerra di logoramento", Petraeus ha offerto la sua analisi di quella che ha definito "matematica missilistica". Il generale ha stimato che l'Iran abbia perso tra un terzo e la metà dei suoi lanciatori e che ora ne abbia meno di 1.000. Sebbene il 5-10% dei missili iraniani colpisca ancora obiettivi in ​​Israele, rappresentando una minaccia significativa, il ritmo dei lanci missilistici iraniani diminuisce quotidianamente con la perdita di nuovi lanciatori.
Al contrario, Petraeus ha sottolineato che i sistemi di difesa missilistica israeliani (la Fionda e la Freccia di David), oltre ai sistemi americani sui cacciatorpediniere nella regione e al sistema THAAD in Israele, dureranno più a lungo dei missili iraniani. Ha sottolineato che queste capacità saranno rafforzate dall'arrivo di maggiori risorse navali americane nella regione.
La bomba MOP americana è l'unica soluzione per penetrare Fordow
Petraeus ha sottolineato che solo gli Stati Uniti possiedono la bomba in grado di penetrare il sito iraniano di arricchimento dell'uranio di Fordow, fortificato nelle profondità di una montagna. Ha spiegato che la bomba MOP (Massive Ordnance Penetrator) statunitense da 13 tonnellate è l'unica in grado di raggiungere questo obiettivo e che solo i bombardieri B-2 statunitensi possono trasportarla e utilizzarla.
Nessuna "guerra di intelligence" interna sulle capacità nucleari dell'Iran
Contrariamente alle speculazioni su una "guerra di intelligence" interna agli Stati Uniti riguardo alla vicinanza dell'Iran a un'arma nucleare, Petraeus ha negato tale ipotesi, spiegando che le stime dipendono dal modo in cui viene formulata la domanda. Ha osservato che esiste un consenso sul fatto che l'Iran stia "progredendo nella sua capacità di produrre armi nucleari", sulla base delle informazioni dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica che indicano che Teheran sta aumentando costantemente la sua fornitura di uranio altamente arricchito.
Petraeus ha concluso il suo intervento con un chiaro avvertimento: l'Iran possiede attualmente abbastanza uranio altamente arricchito per produrre nove bombe nucleari, ed è molto più vicino che mai ad avere la capacità di arricchire l'uranio al livello richiesto per un'arma e quindi costruire un ordigno nucleare.
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