Dieci Anni Senza Finanziamento Pubblico: I Partiti Italiani alla Ricerca di Nuove Risorse
I Partiti Italiani a Dieci Anni dall'Abolizione del Finanziamento Pubblico: La Ricerca di Nuove Risorse Continua
A dieci anni dall'abolizione del finanziamento pubblico alla politica, i partiti italiani continuano a cercare risorse per alimentare le loro strutture organizzative. Nonostante una "cura dimagrante" che ha ridotto il personale e le sedi, e permesso a molti partiti di uscire dalla zona di disavanzo, le difficoltà nel reperire fondi restano evidenti. Un esempio recente è il tentativo maldestro del governo di modificare il sistema del 2 per mille, la quota dell'Irpef che i cittadini possono destinare ai partiti. L'emendamento proposto lo scorso novembre, che mirava ad assegnare anche la quota di chi non esplicita la scelta (l'inoptato) alle forze politiche, è stato bloccato dal Quirinale e non ha avuto seguito.
Nel frattempo, il tetto di spesa per il 2 per mille è aumentato nel 2024 di circa 4,7 milioni di euro. Oltre a queste risorse, i partiti si finanziano anche attraverso quote associative, erogazioni liberali (soprattutto versamenti fatti dagli eletti), e fondi riservati ai gruppi parlamentari per attività istituzionali, che ammontano a circa 100 milioni di euro per il 2023. Più di un quarto di questa somma, pari a 26 milioni di euro, è stato assegnato a Fratelli d'Italia, grazie ai generosi fondi ricevuti dai gruppi parlamentari di Senato e Camera, i più numerosi dell'attuale legislatura.
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