MPS lancia un'offerta pubblica di scambio per acquisire Mediobanca e creare il terzo polo bancario italiano
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Monte dei Paschi di Siena lancia un'offerta pubblica di scambio per acquisire Mediobanca
Il Monte dei Paschi di Siena (MPS) ha annunciato un'offerta pubblica di scambio (OPS) per acquisire Mediobanca, uno dei principali attori della finanza italiana, con una valutazione di 13,3 miliardi di euro. L'offerta prevede il scambio di 23 azioni proprie di MPS per ogni 10 azioni di Mediobanca. Questa operazione potrebbe dar vita al terzo polo bancario italiano, secondo quanto dichiarato dall'amministratore delegato di MPS, Luigi Lovaglio. L'integrazione potrebbe essere ulteriormente rafforzata grazie ai flussi di cassa generati da Generali, in cui Mediobanca detiene una quota del 13%.
Mediobanca ha definito l'offerta di MPS come "ostile" e ha dichiarato che non è stata concordata. Fonti finanziarie indicano che il consiglio di amministrazione di Mediobanca si riunirà a breve per discutere la proposta, ma l'offerta di MPS non arriva come una sorpresa per il gruppo di Piazzetta Cuccia.
Un'offerta pubblica di scambio consiste in una proposta in cui l'acquirente offre ai possessori di azioni di un altro istituto di scambiarle con titoli dell'acquirente stesso. In questo caso, MPS propone agli azionisti di Mediobanca di scambiare 23 azioni proprie per ogni 10 di Mediobanca.
La strategia di MPS potrebbe essere vista in luce del ruolo cruciale che Generali svolge all'interno di Mediobanca. Con Mediobanca come primo azionista di Generali, prendere il controllo di Piazzetta Cuccia permetterebbe a MPS di accedere anche ai flussi di cassa provenienti dal gigante assicurativo. MPS intende integrare una banca commerciale con una banca d'investimento, creando così una realtà bancaria di rilievo in Italia e con proiezioni internazionali.
Secondo MPS, la fusione con Mediobanca darà vita a un nuovo "campione nazionale" nel settore bancario italiano, che diventerà il terzo player del mercato con una combinazione di prodotti e servizi altamente diversificati. L'integrazione permetterebbe di proteggere e sviluppare i marchi MPS e Mediobanca, offrendo un'ampia piattaforma di servizi bancari sia per famiglie che per piccole e medie imprese italiane.
Attualmente, il principale azionista di MPS è il Ministero dell'Economia, con una partecipazione dell'11,7%. Altri azionisti importanti includono Delfin (del gruppo Del Vecchio), con una quota del 9,78%, e il gruppo Caltagirone con il 5,03%. L'operazione di fusione potrebbe anche portare Mediobanca a uscire dalla borsa, con il delisting delle sue azioni da Piazza Affari, come indicato nel comunicato di MPS. La mossa sarebbe finalizzata a favorire l'integrazione e la creazione di sinergie tra le due banche.
Luigi Lovaglio, amministratore delegato di MPS, ha definito l'offerta come la "migliore combinazione industriale" per creare un moderno gruppo bancario italiano. La fusione permetterebbe a MPS e Mediobanca di competere ai massimi livelli, non solo in Italia ma anche in Europa, grazie alla capacità di offrire servizi finanziari di alta qualità a milioni di clienti, con una gestione complessiva di circa 300 miliardi di risparmi e 130 miliardi di impieghi.
La proposta di MPS potrebbe trasformarsi in una grande opportunità per entrambe le banche, con la creazione di un "campione" capace di soddisfare le esigenze finanziarie degli italiani e di contribuire alla generazione e protezione della loro ricchezza.
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