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Le tensioni aumentano: altri manifestanti della Columbia University arrestati e deportati per i visti

Le tensioni aumentano: altri manifestanti della Columbia University arrestati e deportati per i visti

In un altro sviluppo, il dipartimento ha pubblicato un video che mostra Ranjani Srinivasan

Venerdì il Dipartimento per la sicurezza interna degli Stati Uniti ha annunciato l'arresto di un secondo manifestante della Columbia University da parte delle autorità per l'immigrazione, dopo l'arresto di un importante residente permanente all'inizio di questa settimana.

Le autorità hanno inoltre segnalato che un terzo studente ha perso il visto per motivi di studio, cosa che lo ha spinto a lasciare volontariamente il Paese tramite l'app CBP One.

Tra gli ultimi arresti c'è anche quello di Liqa'a Coredia, una palestinese della Cisgiordania, trattenuta dall'Immigration and Customs Enforcement (ICE) degli Stati Uniti per aver superato la scadenza del suo visto per studenti nel 2022 a causa di "mancata comparizione", secondo una dichiarazione del Dipartimento per la sicurezza interna. Corredia era tra gli attivisti pro-Palestina arrestati durante le proteste alla Columbia University nella primavera del 2024.

In un altro sviluppo, il dipartimento ha pubblicato un video che mostra Ranjani Srinivasan, una dottoranda indiana, lasciare gli Stati Uniti martedì dopo aver notificato alla Customs and Border Protection (CBP) la sua intenzione di andarsene. La scorsa settimana il Dipartimento di Stato le ha revocato il visto da studente, accusandola di sostenere Hamas, descritta come "un'organizzazione terroristica".

Questa escalation segue l'arresto dell'attivista palestinese Mahmoud Khalil, trattenuto domenica dalle autorità dell'immigrazione e che rischia l'espulsione. Gli arresti hanno scatenato l'indignazione tra i democratici, che hanno descritto le mosse come una violazione del Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti. Più di 100 membri della Camera dei rappresentanti hanno firmato una lettera chiedendo al Department of Homeland Security di chiarire la base legale per la detenzione di Khalil, che è titolare di una green card ed è un residente legale del paese.

Al contrario, il presidente Donald Trump ha elogiato l'arresto di Khalil, dichiarando che si trattava del "primo di una serie di arresti a venire".